QUANDO I CUCCIOLI SMETTONO DI MORDERE E COME RISOLVERE IL PROBLEMA?

QUANDO I CUCCIOLI SMETTONO DI MORDERE E COME RISOLVERE IL PROBLEMA?

4/12/2024 |
Quando i cuccioli smettono di mordere e come risolvere il problema?

Questo articolo fornisce indicazioni su come gestire il comportamento irrequieto dei cuccioli, soprattutto nelle prime fasi della loro crescita. Verranno spiegate alcune delle ragioni per le quali i cuccioli tendono a mordere e distruggere oggetti, con alcuni suggerimenti pratici per migliorare la convivenza 

Una delle maggiori preoccupazioni per chi ha un cucciolo è capire quando smetterà di mordere mobili, oggetti personali e persino le mani degli umani di riferimento.

Il comportamento troppo vivace nei cuccioli può risultare frustrante. Tuttavia, è importante riconoscere che si tratta di un comportamento normale per un cane in questa fase di vita. Attraverso la bocca, il cucciolo esplora e interagisce con l'ambiente circostante. 

Per questo, è fondamentale insegnargli a comportarsi in modo adeguato. La tendenza a mordere può essere influenzata da diversi fattori, tra cui la gestione da parte del padrone e il tipo di ambiente nel quale è inserito.

È normale che il mio cucciolo distrugga tutto?

La risposta dipende dalle cause del comportamento distruttivo. Questo può essere legato a normali attività canine, come il gioco, l'esplorazione o lo scavo. Tuttavia, esistono anche cause più preoccupanti, come l'ansia da separazione o gli stati di paura.

Fattori che spingono il cucciolo a mordere

Ci sono diversi elementi che possono predisporre un cucciolo a essere più attivo e incline a mordere:

  • Età: i cuccioli più giovani tendono a essere più esplorativi e iperattivi.
  • Razza: alcune razze, come il bracco o il pointer, sono naturalmente più energiche.
  • Sesso: i maschi spesso mostrano livelli di attività più elevati rispetto alle femmine.
  • Ambiente: un contesto inadeguato alle esigenze del cucciolo può portare a problemi comportamentali.
  • Allontanamento precoce: i cuccioli separati dalla madre prima delle otto settimane possono essere più emotivamente instabili.

Quando i cuccioli smettono di mordere?

Non esiste una risposta universale: dipende da vari fattori, come le motivazioni che spingono il cucciolo a mordere, la gestione del comportamento e il soddisfacimento delle sue necessità.

Per questo motivo, il supporto di un veterinario esperto in comportamento animale può essere cruciale per aiutare a prevenire e risolvere alcuni problemi.

Cosa fare se il cucciolo morde tutto?

La prima cosa da fare è rivolgersi a un veterinario comportamentista. Questi professionisti possono individuare la causa che genera la necessità di mordere e fornire indicazioni specifiche per ogni caso.

Una corretta socializzazione nelle prime settimane di vita riduce significativamente il rischio di sviluppare problemi comportamentali. Studi dimostrano che i cuccioli che partecipano ad attività di socializzazione sono più facili da educare e creano legami più solidi con gli umani.

Un padrone consapevole è però altrettanto importante. Sapere come il proprio comportamento influisca sul cucciolo contribuisce a prevenire atteggiamenti indesiderati (morso incluso).

Ecco alcune linee guida generali per gestire questi comportamenti:

  • Evitare rimproveri o punizioni: sebbene possano interrompere temporaneamente il comportamento distruttivo, non aiutano il cucciolo a imparare alternative positive.
  • Tenere oggetti di valore fuori dalla sua portata.
  • Fornire giochi adeguati: offrire giocattoli diversi, alcuni dei quali con premi in cibo, aiuta a mantenere vivo l'interesse del cucciolo.
  • Creare un ambiente stimolante: proporre esercizio fisico adeguato, interazioni sociali positive e giocattoli interattivi (come tappetini olfattivi o snack da masticare) contribuisce al benessere del cucciolo.

In conclusione

Il comportamento distruttivo nei cuccioli è una delle principali preoccupazioni nella relazione umano-cane, ma spesso è una fase normale dello sviluppo. Le motivazioni alla base di questo comportamento variano da caso a caso. Prevenire problemi comportamentali attraverso la consulenza di un veterinario specializzato può migliorare la convivenza e rafforzare il legame tra noi e i cuccioli.

Pubblicato originariamente il 5 Dicembre 2024

Bibliografia consultata

  1. Mariotti, V. M., Fatjó i Ríos, J., Amat Grau, M., Manteca Vilanova, X. (2008) Apuntes de… Etología: Diagnósticos diferenciales y factores implicados en un problema de destructividad en el perro. Clínica veterinaria de pequeños animales. Vol. 28, Nº 4, pp. 291-293. https://ddd.uab.cat/record/73818 
  2. García-Belenguer Laita, S., Rosado Sánchez, B., Palacio Liesa, J., Luño Muniesa, I., González Martínez, Á. (2022) Problemas relacionados con el exceso de actividad y la conducta destructiva. Bloque IV. Diagnóstico y tratamiento de los problemas de comportamiento en el perro. Capítulo 17 en Manual de Medina del Comportamiento en el perro. 1a edición. Castellón, Consulta de Difusión S.L. pp. 410- 415.
  3. Amat, M., Camps, T., Le Brech, S., Tejedor, S. (2018) Conducta destructiva. Sección II. Protocolos de Diagnóstico. Capítulo 17 en Manual Práctico de Etología Clínica en el perro. 2a edición. Sant Cugat del Vallés, Multimédica Ediciones Veterinarias, p. 136.
  4. Martin, D., Martin, K. (2013) Socialización del cachorro: Más que simple exposición. Veterinary Technician Vol. 34, May 2013. https://www.cursoclicker.es/images/stories/pdf/Socializaci%C3%B3n_del_cachorro.M%C3%A1s_que_simple_exposici%C3%B3n.pdf
  5. González Alonso, A., De la Cruz Palomino, L. F., González Martínez, A. (2017). Clases de cachorros y problemas de comportamiento en perros. Trabajo final de grado. Universidad de Santiago de Compostela. https://minerva.usc.es/xmlui/bitstream/handle/10347/16091/Gonz%C3%A1lez_Alonso_Almudena_TFG_2016-2017_.pdf?sequence=1 
  6. Gazzano, A., Mariti, C., Alvares, S., Cozzi,A., Tognetti, R., Sighieri, C. (2008) The prevention of undesirable behaviors in dogs: effectiveness of veterinary behaviorists' advice given to puppy owners, Journal of Veterinary Behavior, Vol. 3, Issue 3, pp. 125-133 https://doi.org/10.1016/j.jveb.2008.04.004