Il legame speciale con il mio gatto

Il legame speciale con il mio gatto

Capirlo per creare un legame con il gatto

Da sempre il gatto è stato venerato dall’uomo. Forse per questo motivo, il legame tra gatti e umani deve basarsi sul rispetto e i modi gentili.

Il gatto, uno dei migliori amici dell’uomo

Dolci, riservati, tutto fuorché obbedienti. I gatti sono animali domestici ma al tempo stesso hanno mantenuto un cuore selvatico e, forse, proprio per questo motivo molte volte non comprendiamo i loro comportamenti e li interpretiamo come un qualcosa di magico e soprannaturale.

La natura del gatto

Per natura il gatto è schivo e solitario (basti pensare ai gatti selvatici) e difficilmente è avvicinabile. Ma se pensiamo invece ai gatti che abitano in città, quelli che creano le ormai conosciute colonie feline, così come ai nostri gatti domestici, possiamo asserire con certezza che il gatto ama molto la compagnia umana, a patto che siano sempre rispettate le sue regole.

Amicizia e rispetto

Se avete mai avuto occasione di conoscere i gatti di colonia, o avete ospitato in casa vostra più di un gatto contemporaneamente, avrete potuto sicuramente notare che i gatti hanno vere e proprie antipatie e simpatie; tra loro si creano legami di amicizia, di conflitto, di indifferenza, proprio come avviene nella società tra gli esseri umani.

Il gatto, quindi, è, esattamente come il cane, un animale sociale, che basa la propria vita su relazioni di affetto, anche con l’essere umano.

Gatti: ognuno ha il suo carattere

Proprio come capita a noi, anche nei gatti esistono soggetti più o meno estroversi, più interessati ai propri simili, oppure all’uomo. Molto dipende dal bagaglio genetico del soggetto, dalla sua indole, ma anche dalle sue esperienze vissute durante il primo anno di vita, e in particolare durante i primi due mesi dalla nascita, ovvero il periodo di tempo nel quale, più esperienze positive farà il gatto, maggiori saranno le possibilità che cresca con una predisposizione alle nuove situazioni. Al contrario, potrebbe invece diventare timoroso, se dovesse fare delle esperienze negative in quella finestra “sensibile”. 

Il gatto opportunista? Una diceria antica

Quando i gatti venivano impiegati come cacciatori di topi nelle campagne, poteva essere vera l’affermazione che vedeva questi essere come degli opportunisti. E poteva essere vera, poiché non si creava un legame affettivo con l’uomo, perché di fatto i gatti vivevano per i fatti loro, e tornavano a casa solo quando era il momento di ricevere cibo dagli umani. In realtà, oggi, se il gatto viene trattato con rispetto e amore, si affeziona al suo proprietario. Sicuramente non ci si deve aspettare, dal gatto un rapporto di obbedienza simile a quello del cane con proprietario, poiché per natura il gatto non vive una struttura gerarchica come accade nei branchi di lupi e cani selvatici.

La chiave del rapporto: l’empatia

Come con i cani, anche nel caso del gatto, la chiave per costruire una relazione salda, deve essere l’empatia, accompagnata da la comprensione reciproca e dal saper guardare il mondo dalla sua prospettiva. 


Questo, comunque, è sempre più vero in tutti i tipi di relazioni tra conspecifici ed eterospecifici: rispettare la natura altrui aiuta a costruire relazioni sane, salde e durature.