Come evitare l’abbandono degli animali: l’articolo 727 del codice penale

Come evitare l’abbandono degli animali: l’articolo 727 del codice penale

I motivi dell’abbandono e come arginare il fenomeno

Ogni anno con l’arrivo della bella stagione il numero di abbandoni degli animali domestici aumenta a dismisura. Nonostante l’articolo 727 del codice penale punisca con ammende da 1.000 a 10.000 euro e un anno di reclusione chi abbandona o detiene in condizioni di disagio gli animali domestici, il fenomeno non accenna a diminuire. Le ragioni dell’abbandono possono essere diverse e possono essere volontarie o involontarie. Analizziamo le varie situazioni e le soluzioni possibili.

I MOTIVI PER CUI GLI ANIMALI DOMESTICI VENGONO ABBANDONATI

I motivi per cui gli animali domestici vengono abbandonati possono essere volontari o involontari. Nel primo caso ci troviamo di fronte a persone prive di umanità e scrupoli che hanno preso un animale domestico in casa con leggerezza e decidono di abbandonarlo in strada senza alcuna remora. Di solito queste persone prive di moralità lasciano gli animali al proprio destino perché è troppo impegnativo occuparsi di loro, perché devono trasferirsi in un’altra casa, per l’arrivo di un figlio, perché l’animale è malato, difficile da gestire o semplicemente perché vogliono recarsi in vacanza senza problemi.

Fortunatamente la legge grazie all’articolo 727 del codice penale punisce con severità questi individui. Ci sono dei casi in cui si abbandona l’animale domestico contro la propria volontà perché si pensa di non avere soluzioni alternative. Questi casi si riscontrano quando ad esempio un animale vive con una persona anziana che muore o viene ricoverata, spesso in assenza di alternative gli animali vengono lasciati al loro destino. Analizziamo le soluzioni concrete o le alternative.

LE SOLUZIONI E LE ALTERNATIVE CONCRETE ALL'ABBANDONO DEGLI ANIMALI

Ci sono moltissime soluzioni all’abbandono degli animali. Abbandonare un animale domestico che non ha mai vissuto in strada significa non solo infliggergli un’immensa sofferenza emotiva ma anche condannarlo a una morte certa. Un animale domestico non è in grado di procacciarsi il cibo da solo e non è in grado di competere con gli altri animali che incontrerà in un territorio a lui sconosciuto. Le possibilità che venga ucciso, ferito o muoia di stenti sono molto alte.

Se non ci si può prendere cura di un gatto o di un cane, qualunque sia la ragione, si può cercare nella propria rete di contatti qualcuno che abbia la possibilità di accoglierlo in casa e prendersi cura di lui. Se questa soluzione non va bene, sul territorio regionale ci sono canili e gattili ai quali si possono affidare i propri animali salvandoli dalla strada. Queste strutture si prendono cura degli animali e cercano per loro una nuova famiglia.

Se la difficoltà della famiglia è solo recarsi in vacanza senza problemi, ci si può rivolgere alle pensione per animali dove, per una cifra ragionevole, si possono prendere cura del cane o del gatto durante l’assenza della famiglia.

Il fenomeno dell’abbandono, ancora tristemente attuale, è dovuto a ignoranza e superficialità. I gatti e i cani non sono giocattoli ma esseri viventi con sentimenti veri. Quando si accoglie un animale in casa lo si fa per la vita e chi non ha il cuore di rispettare questo impegno è giusto che sia duramente punito dalla legge.